Monastero di Troyan
Il Monastero di Troyan è conosciuto soprattutto per le opere che Zahari Zograf dipinse nella prima metà del Ottocento nella chiesa costruita (1835) nei pressi del monastero. L’artista prese diverse decisioni atipiche e politicamente coraggiose al riguardo dei temi dei suoi dipinti: in piena epoca ottomana dipinse con forti accenti nazionalistici numerose figure di Santi bulgari o appartenenti, comunque, alla tradizione slava. Mostrando di non temere rappresaglie dai turchi firmo un suo autoritratto dentro la chiesa. Nel refettorio, inoltre, dipinse, con toni totalmente secolari, un ritratto collettivo dei membri della Fratellanza Monastica, ospiti, a quei tempi, del convitto. Una pratica quest’ultima assolutamente irrituale. La fondazione del monastero risale al XVII secolo: degli edifici originali non resta, però, che uno scranno di marmo. Oggi l’intero complesso, infatti, è una sorta di perfetto esempio di architettura dell’epoca della Rinascita Nazionale. Il monastero in quel periodo ospitò grandi figure di letterati e patrioti tanto che, al suo interno, Vassil Levski, nel 1872, fondò un Comitato Rivoluzionario a cui aderirono oltre ai monaci lo stesso Padre Superiore Macario. Quattro anni più tardi il monastero divenne uno dei centri della fallita Insurrezione anti-ottomana dell’aprile 1876. Fortunatamente la maggior parte delle opere d’arte che il monastero conteneva non andarono perdute. Tra queste spicca l’iconostasi che rappresenta un vero e proprio capolavoro di incisione. Di grande originalità è la scultura ospitata presso la cappella di San Nicola. La chiesa conserva, inoltre, molte icone dipinte dai migliori artisti del Paese, oltre a incunaboli e moltissimi lavori grafici prodotti, nel tempo, dai monaci.