Aitos (abitanti 25.000)
Situato lungo le rive dell’omonimo fiume, in una zona pianeggiante che risente climaticamente del vicino Mar Nero, Aitos è quasi una copia della vicina Karnobat. Pochi sono i monumenti degni di essere visitati. Tra questi c’è la Chiesa di S. Dimitur, famosa per i preziosi affreschi che custodisce. Nel centro urbano si trovano anche due case museo del periodo della Rinascita Nazionale bulgara ed un piccolo Museo etnografico. Nel parco di Slaveeva Reka lo zoo cittadino ospita specie di animali provenienti da tutto il mondo
Storia
Le origini: tracio è il primo insediamento di cui si ha notizia. Alla fine del VII secolo, i bizantini fecero costruire nelle vicinanze una fortezza che chiamarono Aetos (in greco “aquila”). Da qui il nome della città d’oggi. Nel 1206 l’antica Aetos venne distrutta dai Crociati. Fu ricostruita e, successivamente, fortificata dagli Ottomani solo nel 1488. Rinascita Nazionale: a) per l’epoca, Aitos era una città relativamente grande. Ospitava, inoltre, una notissima fiera. In città, quindi, si creò una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalismo bulgaro b) dopo il Trattato di pace tra Russia e Turchia, firmato a Odrin nel 1829, che fece seguito ad una delle tante guerre tra le grandi potenze orientali, Aitos rimase in territorio Ottomano. Molti abitanti allora emigrarono in Bessarabia. L’Indipendenza (1878): nei giorni della Liberazione la città contava ancora più di 3.000 abitanti. La tradizione antica della fiera non è mai stata abbandonata: ancor’oggi si tiene per quattro giorni all’anno, come tanti secoli fa.
Dintorni
- Kazanite: la località ospita curiose formazioni rocciose: sembrano degli enormi scranni. Ancora oggi non è chiaro se siano frutto di un fenomeno naturale o dell’opera dell’uomo.