Russe (abitanti 162.000)
Durante il secolo scorso Russe era soprannominata, in Bulgaria, la piccola Vienna. Non solo il Danubio la legava alla Capitale austriaca. La struttura architettonica del centro urbano ricalca, infatti, lo stile dei grandi centri mitteleuropei del XIX secolo e in particolare quello di Vienna, il punto di riferimento commerciale e culturale di molte cittadine bulgare poste sul “Grande Fiume”. La città si sviluppa seguendo il corso del Danubio in un susseguirsi di lunghi viali, ampie piazze alberate, eleganti quartieri caratterizzati dalla presenza di nobili palazzi ottocenteschi. Russe ospita, inoltre, un centro città particolarmente vivace, frequentato in gran parte da giovani. Nella zona, soprattutto lungo la zona pedonale di ul. Aleksandrovska, ci sono molti, fornitissimi, negozi. Ci sono anche tanti ristoranti, locali e caffè che nella stagione estiva colorano le strade con tavolini, ombrelloni e grandi vasi di fiori. In prossimità del fiume, poi, la bella passeggiata e le zone verdi assicurano momenti di piacevole tranquillità e relax. La visita del centro può iniziare da pl. Della Libertà. La piazza prende il nome dal monumento, che dal 1908 (progetto dell’architetto fiorentino Arnoldo Zocci), si trova al centro di un giardino. L’ edificio che, con le imponenti colonne di stile “sovietico” domina la piazza, è, invece, il Tribunale. A poca distanza si incontra l’indiscusso simbolo di Russe: il Vecchio Teatro, conosciuto anche come “Palazzo delle Entrate” (Dohodnoto zdanie). Costruito in stile neorinascimentale agli inizi del 1900, rappresenta certamente l’edificio più fotografato della città. Proseguendo lungo il grande viale alberato, in direzione opposta al fiume, si arriva a pl. Sveta Troiza. Qui si trovano l’omonima Cattedrale, risalente al 1632 ma interamente ricostruita in epoca successiva, e l’edificio del Teatro Lirico. Verso il fiume, seguendo blv. Khan Krum (sulla destra della cattedrale), si arriva nelle vicinanze del Palazzo del Vescovo. Questo edificio propone una curiosa combinazione di stili architettonici, una specie di mistura di gotico, neoclassico e barocco. In pl. Ivan Vazov si trova, invece, la Sinagoga cittadina. Ancora più vicino al fiume pl. Aleksandar Batenberg ospita il bel Museo storico che espone diverse collezioni di reperti preistorici e di epoca romana. Nelle immediate vicinanze, in ul. Zar Kaloyan si può visitare la casa museo Ekpozitsiyata Toma Kardzhiev e la Galleria d’arte. Neri pressi del museo storico si trova anche la casa natia del premio Nobel per la letteratura Elias Canetti. Conviene a questo punto portarsi verso il Danubio seguendo blv. Aleksandar Stamboliiski. Si arriva, quindi, al Museo Zahari Stoyanov ed al Museo di storia Baba Tonka. Per concludere la possibile visita museale manca solo il Museo dei trasporti ospitato negli edifici della vecchia stazione dei treni, vicino all’ospedale cittadino. All’interno si possono vedere alcuni treni storici, tra cui una locomotiva costruita in Inghilterra nella seconda metà dell’800. In un parco trasversale a blv. Zar Osvoboditel, Vazrojdenzite, si trova il Pantheon dedicato ai protagonisti della Rinascita Nazionale bulgara
Storia
Le origini: antichissimo il primo insediamento, risalente ad oltre 5.000 anni fa. In epoca storica si ha notizia di un agglomerato urbano di origine romana, Sexaginta Prista (I secolo d.C.). Nel VI secolo arrivarono gli Avari: il villaggio fu raso al suolo. Non si hanno più notizie certe della presenza di un villaggio nella zona fino la XV secolo. Nel 1595 l’intero abitato fu nuovamente raso al suolo quando il comandante valacco Mihai Vityazoul, “il coraggioso”, tentò di occupare la Bulgaria al comando di un esercito valacco-bulgaro. Dopo la ricostruzione il villaggio venne chiamato Ruschouk, “la piccola Russi”. In quel periodo ospitava un importante porto e una potente fortezza di confine. Rinascita Nazionale:
a) nel 1864 divenne la capitale del Distretto Danubiano dell’Impero Ottomano; due anni dopo divenne il capolinea della prima ferrovia in Bulgaria: la Russe-Varna
b) era, allora, la città della innovazione e della modernità: nacquero, infatti, in quel periodo numerose fattorie-modello e imprese all’avanguardia; furono acquistati moderni vascelli per la navigazione sul Danubio; il porto fu dotato delle migliori strutture; gli edifici della città cominciarono ad essere plasmati sull’esempio di quelli del centro culturale di riferimento: Vienna. Anche la moda europea cominciò a essere presente nelle strade della città
c) Russe divenne naturalmente uno dei centri del Risorgimento Nazionale bulgaro: da qui più facilmente transitavano le idee del moderno liberalismo europeo. Il porto rappresentava in quegli anni l’ingresso privilegiato per i patrioti che volevano entrare nel territorio bulgaro ancora dominato dai turchi. Molti eroi nazionali operarono e spesso morirono in questa città di confine. A loro onore fu eretto nel 1979 un Pantheon degli eroi della Rinascita. Ospita i resti di 453 vittime della violenza ottomana. L’Indipendenza (1878): Russe fu liberata il 20 febbraio 1878 dai russi. I soldati furono portati in trionfo dalla popolazione. Il 31 luglio 1879 fu innalzata, per la prima volta su una nave, la bandiera bulgara: fu l’inizio della navigazione del fiume da parte di imprese appartenenti al nuovo Stato indipendente. Russe ospitò poi la prima banca nazionale (la Girdap, nel 1881), la prima scuola navale, la prima Camera di commercio e la prima compagnia di assicurazioni della nuova Bulgaria. Venne anche costruito il ”Ponte della Amicizia”, una struttura che collega la città con la sponda romena del fiume. A Russe, alla fine degli anni 80, sorse il movimento di protesta contro l’inquinamento provocato, nella vicinissima Romania, dalla Giurgiu Chemical Works. Fu l’inizio del processo di democratizzazione del Paese. La città gode oggi di una grande vitalità economica e culturale. Rilevante è l’apporto offerto dall’industria turistica.
a) nel 1864 divenne la capitale del Distretto Danubiano dell’Impero Ottomano; due anni dopo divenne il capolinea della prima ferrovia in Bulgaria: la Russe-Varna
b) era, allora, la città della innovazione e della modernità: nacquero, infatti, in quel periodo numerose fattorie-modello e imprese all’avanguardia; furono acquistati moderni vascelli per la navigazione sul Danubio; il porto fu dotato delle migliori strutture; gli edifici della città cominciarono ad essere plasmati sull’esempio di quelli del centro culturale di riferimento: Vienna. Anche la moda europea cominciò a essere presente nelle strade della città
c) Russe divenne naturalmente uno dei centri del Risorgimento Nazionale bulgaro: da qui più facilmente transitavano le idee del moderno liberalismo europeo. Il porto rappresentava in quegli anni l’ingresso privilegiato per i patrioti che volevano entrare nel territorio bulgaro ancora dominato dai turchi. Molti eroi nazionali operarono e spesso morirono in questa città di confine. A loro onore fu eretto nel 1979 un Pantheon degli eroi della Rinascita. Ospita i resti di 453 vittime della violenza ottomana. L’Indipendenza (1878): Russe fu liberata il 20 febbraio 1878 dai russi. I soldati furono portati in trionfo dalla popolazione. Il 31 luglio 1879 fu innalzata, per la prima volta su una nave, la bandiera bulgara: fu l’inizio della navigazione del fiume da parte di imprese appartenenti al nuovo Stato indipendente. Russe ospitò poi la prima banca nazionale (la Girdap, nel 1881), la prima scuola navale, la prima Camera di commercio e la prima compagnia di assicurazioni della nuova Bulgaria. Venne anche costruito il ”Ponte della Amicizia”, una struttura che collega la città con la sponda romena del fiume. A Russe, alla fine degli anni 80, sorse il movimento di protesta contro l’inquinamento provocato, nella vicinissima Romania, dalla Giurgiu Chemical Works. Fu l’inizio del processo di democratizzazione del Paese. La città gode oggi di una grande vitalità economica e culturale. Rilevante è l’apporto offerto dall’industria turistica.
Dintorni
- il Monastero di Ivanovo: situato nelle vicinanze dell’omonimo villaggio a circa 20 km a sud di Russe;
- la grotta di Orlova Cunka: in direzione sud, vicino al villaggio di Pepelina (nei pressi di Dve Moghili), si trova la grotta di Orlova Cunka, lunga 13.437 m. E’ raggiungibile a piedi, in circa un’ora, seguendo un sentiero che inizia nei pressi della stazione di Tabachka. In prossimità della grotta, un piccolo rifugio offre la possibilità di alloggio.
- la città di Cerven: costruita durante il VII sec. esistono solo deboli tracce di un insediamento tracio risalente al II secolo a.C.) Cerven raggiunse la massima espansione tra i sec. XII e XIV. Divenne, allora, una della principali città della Regione. Il centro urbano venne edificato sulla sommità di un rilievo nei pressi di una gola formata dal fiume Russenski Lom, allo scopo di poter meglio difendere la popolazione dalle numerose incursioni dei barbari. Sino al XVII secolo fu la sede del vescovo ortodosso, da qui il soprannome di “Città dei Vescovi”. Dell’antico centro medioevale, oggi, restano soltanto alcune sezioni del sistema difensivo e le fondamenta di alcune chiese e dei palazzi abitati, un tempo, dai nobili; il ponte sul fiume Yantra: proseguendo lungo la strada E85, in direzione Veliko Tarnovo, 2 km ad ovest dalla città di Byala, si trova il ponte in pietra costruito nel 1867 su progetto del celebre architetto Kolyo Ficeto;
- la Riserva naturale di Russenski Lom: situata a circa 20 km a Sud di Russe. L’area protetta si sviluppa lungo strette gole rocciose formate da alcuni fiumi di montagna