Koprivshtiza (abitanti 3.000)
Circondata da montagne ricoperte da fitte foreste e da prati che accompagnano la valle del fiume Topolniza, Koprivshtiza è una delle cittadine bulgare che meglio conserva l’originale patrimonio architettonico. Ospita, intatte, quasi 400 costruzioni risalenti al periodo della Rinascita Nazionale. Il tempo, qui, sembra essersi fermato, scandito come è, ancor’oggi, dai ritmi e dalle tradizioni della vita contadina. Visita alla città ll centro urbano si sviluppa su entrambe le rive del fiume. All’ingresso del paese, sulla sinistra, si trova un parcheggio custodito dove conviene lasciare la vettura. Proseguendo a piedi, si giunge rapidamente alla piazza principale. Qui, presso l’ufficio turistico si può acquistare il biglietto cumulativo, che consente di visitare le sei case-museo ospitate dalla città. Proseguendo per la strada in salita che costeggia l’ufficio informazioni, in ul. Garanilo, si arriva alla prima di queste: casa Oslekov. E’ considerata da molti la più bella di Koprivshtiza. Costruita nel 1856 dal mercante Nincio Oslekov, presenta una facciata caratterizzata dalla presenza di belle colonne di legno ricavate dal cedro del Libano e da curiosi dipinti raffiguranti vedute di Padova, Venezia e Roma. L’interno, totalmente coperto da pannelli di legno, conserva delicati affreschi e raffinate finiture. In una teca viene custodita, come una reliquia, un’uniforme degli insorti bulgari della rivolta anti-ottomana del 1876. Proseguendo per la stessa via, dopo una cinquantina di metri, si svolta a destra per ul. Debelyanov. In fondo alla via si trova casa Debelyanov. E’ questa la casa dove nacque, nel 1887, il poeta. Interamente costruita in legno, conserva all’esterno i vivaci colori originali: blu intenso con decorazioni bianco-latte. Ospita una collezione di documenti ed oggetti appartenuti al l’antico proprietario. Uscendo si incontra subito il vecchio cimitero del paese. Qui, immersa nel verde, si può visitare la Chiesa della Vergine. All’interno si trovano alcune icone realizzate dal pittore Zahari Zograf, notissimo maestro della Scuola d’arte di Samokov. Uscendo dal retro del cimitero, si gira a destra. Dopo poche decine di metri si incontra casa Kableshkov. Costruita nel 1845, ricorda, nella forma, il tradizionale stile delle case di Plovdiv. I ricchi ambienti interni comunicano istantaneamente al visitatore quali dovevano essere le abitudini e lo stile di vita di una agiata famiglia bulgara del XIX secolo. Sono qui custoditi anche numerosi documenti e testimonianze relative alla vita del grande rivoluzionario bulgaro Todor Kableshkov. Proseguendo per la stessa strada si incontra, sulla sinistra, ul. Belodezydov. Qui si trova casa Lyutov. Costruita nel 1854 da un giovane mercante, presenta diversi particolari architettonici originali come la doppia scala e le finestre sagomate. Di colore bianco, presenta, all’esterno, una parete decorata con l’immagine di un leone che si libera delle catene, metafora trasparente, forse un po’ retorica ma sicuramente efficace, del sogno di libertà inseguito per tanto tempo dai bulgari. L’interno presenta numerosi affreschi e fini decorazioni. Uscendo si può visitare la vecchia Scuola del paese. Costruita nel 1869 per i figli dei notabili della zona, conserva ancora buona parte degli arredi originali. A questo punto si attraversa il fiume e si infila, sulla destra, una stradina in salita. Dopo poche decine di metri si trova la casa ed il monumento dedicato al leader dell’Insurrezione del 1876, Gheorghi Benkovski. Si torna quindi alla riva del fiume. Proseguendo, si arriva a casa Karavelov. Costruita nel 1834, è questa la casa natia del patriota Lyuben Karavelov. All’ interno si può visitare una collezione di oggetti utilizzati quotidianamente nella Bulgaria del XIX secolo. La visita alla città si può concludere con il Mausoleo dedicato alla memoria dei caduti dell’aprile 1876: domina la piazza centrale. Koprivshtiza, oltre agli esempi di architettura balcanica del XIX secolo brevemente citati in precedenza, offre al turista molte altre proposte interessanti. Da qui, ad esempio, partono numerose escursioni in direzione della Sredna Gora e della Stara Planina
Storia
Le origini: il primo insediamento nella zona risale al XIV sec. Nel secolo XVII i prodotti degli artigiani locali erano talmente apprezzati da raggiungere mercati che spaziavano dall’Europa centrale alle più lontane aree dell’Impero Ottomano. Nonostante le frequenti distruzioni portate dai Kardjalii, le milizie irregolari di origine turca, la città continuò a svilupparsi. Raggiunse il massimo splendore durante il secolo XIX: gli abitanti erano, allora, più di 12.000. Rinascita Nazionale: la città si arricchì in quegli anni di case spaziose, di fontane, di nuovi edifici pubblici. Ma anche di scuole (nel 1837 nacque la prima scuola indipendente della Bulgaria) in cui si diffondeva la cultura bulgara, e di chiese in cui si professava la fede simbolo della tradizione storica del Paese. La cittadina divenne uno dei centri organizzativi della rivolta dell’aprile 1876. Il 20 aprile il primo colpo di fucile della rivolta fu esploso proprio a Koprivhtiza. Dopo la sconfitta, furono risparmiati alla città i massacri e le distruzioni che si verificarono in altre zone: i ricchi mercanti del paese pagarono i funzionari turchi locali per ottenere la salvezza della città. Grazie a loro la Bulgaria possiede oggi un vero e proprio gioiello architettonico. L’Indipendenza (1878): il paese fu annesso alla Bulgaria dopo la guerra di Liberazione. Oggi Koprivhtiza è una delle più note località turistiche del Paese.
Dintorni
- le escursioni sulla Stara Planina
- la strada panoramica: Koprivshtiza - Strerlcia.