Troyan (abitanti 26.500)
A metà strada tra Sofia e Veliko Tarnovo, la E772 incrocia la statale n. 35 che, in direzione sud, porta verso la Stara Planina. Questa, dopo pochi chilometri, conduce a Troyan. La città, attorniata da basse colline, dà il benvenuto al viaggiatore con i numerosi alberi da frutto che costituiscono la principale attività agricola della zona. Oltre che per il Monastero, la cittadina è nota per i laboratori dediti alle ceramiche artistiche e al ferro battuto. Oggi alle vecchie botteghe artigiane si sono affiancati veri e propri stabilimenti che, a livello industriale, producono articoli venduti in tutto il Paese. Lungo le principali strade del centro è facile, quindi, trovare banchetti che offrono al viaggiatore questo tipo di prodotti. Al turista interessato all’aspetto storico architettonico, Troyan propone la Chiesa di S. Paraskeva (1835) e diverse case storiche costruite nel particolare, tipico, stile della regione dei Balcani centrali. Nella piazza centrale si trova, poi, il Museo di storia dell’artigianato: espone in 10 stanze ricche collezioni di antiche ceramiche, articoli in legno intarsiato, costumi tipici. Al suo interno è stato ricostruito un laboratorio artigiano così come si doveva presentare alla metà del XIX sec. La città e’ nota anche per la produzione della grappa di prugne, la ”Trojanska slivova”. Ottima quella prodotta dai monaci nel Monastero di Troyan.
Storia
Le origini: l’insediamento attuale risale al XV secolo: venne fondato da Bulgari in fuga dalla violenza Ottomana. L’afflusso continuò nei secoli successivi per ragioni simili. Nel 1800 il villaggio fu raso al suolo dai Kardjalii, le sanguinarie milizie irregolari turche.
Rinascita Nazionale:
a) dopo la ricostruzione cominciò un lungo periodo di espansione economica dovuto alle attività artigiane legate alla produzione della ceramica e alla lavorazione del legno. Si venne a creare una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalismo bulgaro
b) vennero fondate nuove scuole e costruite nuove chiese
c) gli abitanti presero attivamente parte alla preparazione dei principali episodi insurrezionali del XIX secolo. Accolsero entusiasticamente l’apostolo dell’Indipendenza Vassil Levski che qui fondò un combattivo Comitato Rivoluzionario. L’Indipendenza (1878): nell’agosto 1877, durante la guerra di Liberazione russo-turco, la città fu devastata dalle milizie volontarie turche dei Bashibozouks. Le truppe del Generale russo Kartsov riuscirono ad attraversare il passo Troyan grazie anche all’apporto degli uomini del villaggio. Rapidamente ricostruita, fu una delle prime città della Bulgaria dove arrivò l’energia elettrica. Era il 1911. La costruzione della linea ferroviaria Lovech-Troyan contribuì ulteriormente allo sviluppo economico della zona.
Rinascita Nazionale:
a) dopo la ricostruzione cominciò un lungo periodo di espansione economica dovuto alle attività artigiane legate alla produzione della ceramica e alla lavorazione del legno. Si venne a creare una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalismo bulgaro
b) vennero fondate nuove scuole e costruite nuove chiese
c) gli abitanti presero attivamente parte alla preparazione dei principali episodi insurrezionali del XIX secolo. Accolsero entusiasticamente l’apostolo dell’Indipendenza Vassil Levski che qui fondò un combattivo Comitato Rivoluzionario. L’Indipendenza (1878): nell’agosto 1877, durante la guerra di Liberazione russo-turco, la città fu devastata dalle milizie volontarie turche dei Bashibozouks. Le truppe del Generale russo Kartsov riuscirono ad attraversare il passo Troyan grazie anche all’apporto degli uomini del villaggio. Rapidamente ricostruita, fu una delle prime città della Bulgaria dove arrivò l’energia elettrica. Era il 1911. La costruzione della linea ferroviaria Lovech-Troyan contribuì ulteriormente allo sviluppo economico della zona.
Dintorni
- il Monastero di Troyan: si trova 10 km a sud est della città (vedi sezione monasteri); il villaggio di Beli Ossam: partendo da Troyan, in direzione sud ovest, si trova una piccola strada che, seguendo il corso del fiume, conduce dopo pochi chilometri al villaggio di montagna di Beli Ossam. Il piccolo centro offre diverse opportunità di alloggio in camere private. Proseguendo per la stessa strada, dopo circa 5 km, si arriva al villaggio di Ciflik. Anche qui esiste la possibilità di alloggiare in camere private di buon livello oppure in hotel. Entrambi i villaggi risultano inseriti in una bella zona montana fatta di strette valli e di splendide foreste di conifere;
- il villaggio di Beklemeto: prendendo la strada n. 35, prima di arrivare al Passo di Troyan, si incontra la località turistica di Beklemeto. Si tratta di un bel villaggio di montagna: offre numerose opportunità di alloggio sia in hotel che in camere private. Consigliabile sicuramente una sosta al Passo (oltre 1.300 m di altezza). Da qui, infatti, si può godere dello splendido panorama offerto dalla sottostante Valle delle Rose;
- il villaggio di Shipkovo: a circa 20 km ad ovest di Troyan, Shipkovo costituisce un importante centro di cure termali ed il punto di partenza per diverse escursioni nei monti Balcani;
- il villaggio di Cherni Ossam: un paio di chilometri dopo il monastero di Troyan si trova il villaggio di Cherni Ossam. Costitutisce un buon punto di partenza per le escursioni nel parco nazionale dei Balcani Centrali. Nella parte sud del piccolo centro urbano si trova il Museo di storia naturale. Nel villaggio ci sono diverse pensioni a conduzione familiare, confortevoli ed economiche.
- le strade panoramiche: Troyan-Beklemeto-Kurnare, Shipkovo-Ribariza, Oreshak -Aprilzi-la cascata di Vidima-Monte Botev