Monastero di Rojen
Le origini del Monastero di Rojen, un complesso situato vicino al villaggio di Melnik, nel sud ovest del Paese, tra le montagne del Pirin, risalgono al XII secolo. Oggi, caso raro in Bulgaria, mantiene ancora le forme che aveva assunto durante i primi secoli della dominazione turca. Conserva, inoltre, molti affreschi di quell’epoca. Tra questi, da ricordare sono quelli del Cristo Pantocrate e dei Dodici Apostoli realizzati nel 1597 all’entrata della Chiesa della S. Vergine. Altre belle testimonianze artistiche risalenti al XVII secolo si possono ammirare sulla facciata meridionale del complesso (in particolare notevole è l’immagine del Giorno del Giudizio universale (1611) o nell’Ossario (scene della vita di San Giovanni Battista (1622)). Gli affreschi che coprono l’interno della chiesa(1732) evidenziano la particolare predilezione per la narrazione di chi li ha dipinti: si possono individuare, infatti, più di 150 episodi idealmente raccontati dalle immagini sacre dipinte sui muri. Tali immagini sono popolate, inoltre, da molte figure di monaci ed eremiti: si tratta di personaggi oggi sconosciuti, ma che, ai quei tempi, dovevano essere molto noti. Il Monastero di Rojen deve la sua notorietà anche alle icone che raccoglie. Alcune di queste ospitano composizioni di difficile lettura, immagini in cui la iniziale ispirazione biblica ha scatenato una fantasia compositiva talmente ricca da far apparire l’insieme una sorta di straordinaria decorazione quasi priva delle originarie finalità religiose. Il Monastero ha ospitato nei secoli anche molti maestri dell’arte calligrafica. Il capolavoro è rappresentato da un manoscritto realizzato nel XIV secolo e portato a Istanbul nel 1674. Oggi si trova a Gerusalemme, nella Chiesa della Sacra Tomba.