Gorna Oryahoviza (abitanti 35.600)
Situata a meno di 10 km da Veliko Tarnovo, in direzione nord, Gorna Oryahoviza costituisce il più importante nodo ferroviario della parte settentrionale del Paese. Le uniche modeste attrazioni turistiche che offre il centro urbano sono il piccolo Museo storico, aperto nel 1962, ed alcuni vecchi edifici.
Storia
Le origini: risalgono a più di 7.000 anni fa le tracce dei primi insediamenti ospitati nella zona. In epoca storica il primo nucleo urbano fu creato dai Traci. Nelle vicinanze venne poi costruita (V secolo a.C.) la fortezza di Karnuca. Il fortilizio rimase attivo fino alla conquista romana del primo secolo d.C. Nel frattempo il villaggio riuscì a raggiungere un discreto benessere grazie alla coltivazione della vite e alla produzione del vino. Per questo motivo l’intera provincia della Bassa Mesia, unica nei Balcani, ottenne quindi la diretta protezione dell’Autorità centrale romana. Il villaggio fu abbandonato all’arrivo degli slavi (V-VI secolo). Dopo la rinascita dell’Impero Bulgaro sorse la necessità di proteggere la capitale Tarnovo con una serie di fortezze. Rahovets, a 4 chilometri dalla città attuale, fu una di queste. Durante l’assedio del 1393, la fortezza cadde nelle mani dei turchi: questi riuscirono a tagliare i rifornimenti d’acqua conquistandola senza avere la necessità di combattere. La città che oggi conosciamo, si costituì durante il dominio ottomano. Derivò dalla fusione di tre preesistenti villaggi. Il relativo benessere generato da particolari privilegi concessi dal Sultano ne accelerò la crescita.
Rinascita Nazionale:
a) durante il periodo (XVIII-XIX secolo) la città divenne uno dei più attivi centri agricoli e commerciali del nord della Bulgaria
b) fiorirono allora numerose iniziative che trasformarono il livello culturale della popolazione; furono, inoltre, aperte scuole e centri di lettura
c) la popolazione partecipò a tutti i tentativi insurrezionali anti-turchi della seconda meta del XIX secolo. Vassil Levski, il profeta dell’Indipendenza bulgara, fondò in città un Comitato Rivoluzionario già nel 1869 d) anche Gorna Oryahoviza partecipò alla rivolta dell’aprile 1876. Lo scontro impari vide soccombere i ribelli. La città venne salvata dalla devastazione delle truppe irregolari che scorrazzavano nella zona, grazie all’intervento della coraggiosa presidentessa del Circolo delle donne che si recò immediatamente a Tarnovo ottenendo la protezione di Reuf Pasha. L’intervento dei soldati regolari allontanò le orde di Circassi e di briganti che infestavano la zona. L’Indipendenza (1878): il 26 giugno 1877 la città fu liberata dagli Ottomani durante la guerra russo-turca. 132 cittadini si unirono, allora, ai Volontari bulgari che combattevano insieme ai russi. Successivamente la cittadina divenne un importante centro logistico di smistamento delle merci. La vicinanza a molti luoghi di interesse storico e religioso (tra cui Veliko Tarnovo) hanno, nel tempo, fatto sviluppare le attività legate al turismo.
Rinascita Nazionale:
a) durante il periodo (XVIII-XIX secolo) la città divenne uno dei più attivi centri agricoli e commerciali del nord della Bulgaria
b) fiorirono allora numerose iniziative che trasformarono il livello culturale della popolazione; furono, inoltre, aperte scuole e centri di lettura
c) la popolazione partecipò a tutti i tentativi insurrezionali anti-turchi della seconda meta del XIX secolo. Vassil Levski, il profeta dell’Indipendenza bulgara, fondò in città un Comitato Rivoluzionario già nel 1869 d) anche Gorna Oryahoviza partecipò alla rivolta dell’aprile 1876. Lo scontro impari vide soccombere i ribelli. La città venne salvata dalla devastazione delle truppe irregolari che scorrazzavano nella zona, grazie all’intervento della coraggiosa presidentessa del Circolo delle donne che si recò immediatamente a Tarnovo ottenendo la protezione di Reuf Pasha. L’intervento dei soldati regolari allontanò le orde di Circassi e di briganti che infestavano la zona. L’Indipendenza (1878): il 26 giugno 1877 la città fu liberata dagli Ottomani durante la guerra russo-turca. 132 cittadini si unirono, allora, ai Volontari bulgari che combattevano insieme ai russi. Successivamente la cittadina divenne un importante centro logistico di smistamento delle merci. La vicinanza a molti luoghi di interesse storico e religioso (tra cui Veliko Tarnovo) hanno, nel tempo, fatto sviluppare le attività legate al turismo.
Dintorni
- il villaggio di Rahovez: nelle vicinanze di questo villaggio si trovano diversi luoghi di interesse storico: a nord ovest, le fondamenta di un’antica fortezza medievale;
- presso la località di Bahadur, una necropoli anch’essa di epoca medievale; verso sud, invece, i resti di un santuario e di una fortezza tracia;
- la cittadina di Byala Cerkva: situata all’interno di una zona pianeggiante tra le città di Russe, Veliko Tarnovo e Svishtov, Byala Cherkva, 11.000 abitanti, è conosciuta per il ponte Belenski Most che attraversa il fiume Yantra. Lungo 276 m e largo 9 è stato costruito dai turchi nel 1865. Il progetto è del grande architetto Kolyo Ficeto. Lungo ul. Julia Vrevskaya, il vecchio edificio che un tempo aveva ospitato il quartier generale russo, è ora adibito a Museo storico della guerra di liberazione.