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Lovech (abitanti 44.000)

Svoltando dalla E772 (Sofia - Veliko Tarnovo) lungo la strada n. 35 in direzione di Pleven, dopo 15 km si incontra Lovech, una graziosa cittadina adagiata lungo le rive del fiume Ossam. Nonostante il centro urbano sia costituito principalmente da costruzioni moderne, Lovech presenta una parte storica ricca di luoghi interessanti. Nel Quartiere Varosha, in particolare, si può ammirare un nucleo omogeneo di edifici ancora in grado di trasmettere al visitatore le atmosfere rarefatte del periodo della Rinascita Nazionale bulgara. In casa “Marin Pop Lukanov “è ospitato il locale Museo etnografico. Nelle cantine è esposta una curiosa collezione di strumenti utilizzati, in passato, nella produzione del vino. Nelle immediate vicinanze si può visitare, all’interno di un moderno edificio, il Museo Vassil Levski, interamente dedicato alla raccolta di materiale inerente all’eroico apostolo dell’Indipendenza Nazionale bulgara. Nelle vicinanze si trova anche la Chiesa Uspenska. Merita una visita anche la collina che domina la città. Qui si trovano, all’interno del Parco Stratesh, il Giardino zoologico ed i resti di un’antica fortezza. Oggi di questa restano solo parti degli enormi muri in pietra di cui era costituita e alcuni archi delle porte interne.

Storia

Le origini: tracio è il primo insediamento. Era situato in una posizione strategica lungo la principale via di comunicazione tra il Danubio e il Mar Egeo. Durante il Medioevo il villaggio si guadagnò il ruolo di importante centro militare. Dopo la rivolta di Tarnovo del 1187, la fortezza riuscì a resistere per tre mesi all’esercito bizantino. Questo indusse l’Imperatore di Bisanzio a firmare il Trattato di pace di Lovech con il quale riconosceva formalmente l’esistenza di un Impero Bulgaro indipendente: il secondo della storia. Da allora il nome della cittadina non cambiò più. Nei due secoli successivi divenne una delle città più importanti del nord della Bulgaria. Nel 1393 anche Lovech cadde sotto la dominazione ottomana. Cominciò, allora, un lungo periodo di declino. La città rifiorì solo nel XIX secolo grazie allo sviluppo dell’artigianato e dei commerci.
Rinascita Nazionale:
a) nel 1839 cominciò nella città la lotta per ottenere una Chiesa Bulgara indipendente. Fu questo uno degli episodi più rilevanti nella storia del movimento di riscatto nazionale
b) la città si arricchì di nuove chiese; vennero fondate scuole bulgare e centri culturali. Sul fiume Ossam venne costruito l’unico esempio di ponte coperto del Paese.
c) la città ospitò, nel 1869, uno dei primi comitati insurrezionali della Bulgaria. Il luogo più visitato in città dai turisti è sicuramente il ponte Pokritiyat Most, l’unico coperto esistente nei Balcani e il terzo per lunghezza in Europa. Costruito nel 1872 su progetto del grande architetto Kolyo Ficeto, presenta una carreggiata centrale contornata, nei due lati, da piccoli negozi e da botteghe artigiane. La struttura, interamente in legno, è ricca di decori e di particolari di legno intarsiato. Nel 1925 il ponte fu interamente distrutto da un incendio. Quello che si vede oggi è pertanto solo una ricostruzione fedele della struttura originale. Risale al 1981. l’Indipendenza (1878): il 17 luglio 1877 Lovech venne liberata una prima volta dalle truppe russe. Dieci giorni dopo venne però ripresa dai turchi che, per ritorsione, massacrarono più di 2.500 persone. Il 3 settembre fu riconquistata definitivamente dai russi dopo una sanguinosa battaglia. Successivamente la perdita del mercato turco causò nella zona una grave crisi economica. La costruzione della ferrovia LevskiLovech (1932) e la sua estensione a Troyan (1948) riattivò lo sviluppo economico della città. Lovech oggi è un noto centro di villeggiatura. 

Dintorni

  • le numerose grotte della regione: in Bulgaria sono state scoperte complessivamente oltre 4.000 grotte. Molte di queste si trovano nella regione attorno a Lovech. Tra le tante vale segnalare: la grotta di Devetashkata (2.400 m), quella di Moroviza (vicino al villaggio di Glojene) e quella di Rushovata (vicino a Gradeshniza). In prossimità del villaggio di Karlukovo, in particolare, si può visitare il cosidetto “Occhio di Dio”. Si tratta di una spaccatura di forma circolare prodottasi nella sommità di una grotta: da qui entra una luce che genera curiosi effetti nella camera sottostante; la sorgente di Glavna Panega: si tratta di una delle poche sorgenti di tipo carsico presenti in Bulgaria;
  • il villaggio di Stefanovo: situato 20 km a sud-est della città, conserva ancora oggi un centro storico costruito integralmente secondo lo stile del periodo della Rinascita Nazionale. Il centro ospita anche la Chiesa di Rojdestvo Bogorodichno: costruita nel 1882, è opera del maestro Ghencio Kanev della scuola di Tryavna;
  •  le strade panoramiche: Lovech-Troyan; Balgarski Izvor-Dalbok Dol (corre lungo la valle del fiume Ossam).
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БЕНЕФИЦИЕНТ: ГоБалканс ЕООД
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