Karnobat (abitanti 22.000)
Karnobat è un modesto centro rurale posto al centro di una regione prevalentemente agricola. La cittadina fu quasi interamente bruciata dai turchi, per rappresaglia, durante l’Insurrezione dell’aprile 1876. Di conseguenza della parte vecchia oggi resta ben poco. Nella zona centrale i pochi luoghi d’interesse sono la Torre dell’orologio, costruita nel 1841 da un maestro artigiano proveniente dalla Scuola di Tryavna e la Chiesa di S. Bogoslov del 1880. Quest’ultima, costruita nello stile del periodo della Rinascita bulgara, ospita splendidi lavori d’intarsio dovuti a i maestri provenienti da un’ altra grande Scuola d’arte: quella di Debur. In città si trovano anche una Galleria d’arte, la casa d’epoca dello scrittore Dimitar Polyanov (1876-1953), un piccolo Museo di storia e, nel parco cittadino, il Museo di scienze naturali.
Storia
Le origini: incerta è l’attribuzione dei primi insediamenti. Probabilmente l’origine è tracia. Durante la dominazione romana divenne una sorta di città fortificata. Nel VIII secolo, nei pressi del Karnobat, le truppe del Re di Bulgaria affrontarono e sconfissero i bizantini. Da allora il villaggio rimase sempre bulgaro per lingua e cultura. Cadde poi sotto la dominazione turca nel 1372. Nel XVIII secolo la cittadina era nota per l’allevamento delle pecore: vi si organizzava anche una famosissima fiera. I prodotti dell’artigianato locale erano poi venduti in tutti i Balcani.
L’Indipendenza (1878): Karnobat soffrì gravi danni durante la guerra di Liberazione del 1877-78. Molti dei suoi abitanti emigrarono allora in Bessarabia. L’allevamento, la coltivazione della vite e la felice posizione rispetto all’asse ferroviario Sofia-Burgas sono i principali motivi del rapido sviluppo economico registrato dalla città negli anni successivi alla Liberazione. Per un breve periodo, tra il 1953 e il 1962, alla città venne imposto il nome di Polyanovgrad. Subito dopo riprese l’antica denominazione: Karnobat.
L’Indipendenza (1878): Karnobat soffrì gravi danni durante la guerra di Liberazione del 1877-78. Molti dei suoi abitanti emigrarono allora in Bessarabia. L’allevamento, la coltivazione della vite e la felice posizione rispetto all’asse ferroviario Sofia-Burgas sono i principali motivi del rapido sviluppo economico registrato dalla città negli anni successivi alla Liberazione. Per un breve periodo, tra il 1953 e il 1962, alla città venne imposto il nome di Polyanovgrad. Subito dopo riprese l’antica denominazione: Karnobat.
Dintorni
- la fortezza di Markela: distante non più di 10 km dalla città, verso sud ovest, costituisce un interessante complesso archeologico. Qui sono stati ritrovati anche i resti di una successiva fortezza medioevale e tracce di antiche chiese bizantine e bulgare, rispettivamente del X e XI secolo