Dobrich (abitanti 100.000)
Dobrich è la più grande città della parte sud della Dobrudja ed un importante centro industriale e commerciale. Tra le aziende presenti sul territorio, le più importanti sono quelle legate alla lavorazione del cotone e alla produzione di apparecchiature elettroniche. La città si presenta nel complesso moderna, ma non mancano, nella parte centrale, luoghi di un certo interesse turistico. Nei pressi della piazza centrale Svoboda si trova ancora oggi il vecchio Quartiere degli artigiani (Stariya Dobrich). Qui si possono visitare alcuni vecchi edifici e botteghe del secolo XIX. A poca distanza, lungo ul. Bulgaria, si trova la Galleria d’arte che espone oltre 3.000 opere di artisti bulgari del XX secolo. Alla fine della piazza centrale, inizia blv. 25 Settembre. Questa conduce ai tre musei della città: il Museo etnografico, la casa-museo dello scrittore Yordan Yovkov (1880-1937) ed il Museo di storia. Quest’ultimo, situato all’inizio del parco cittadino, espone le statuette votive del IV secolo trovate presso il villaggio di Kremen. Da segnalare è la collezione del Museo etnografico, composta da oggetti e prodotti dell’artigianato locale dei secoli scorsi. Questo museo è considerato uno dei più interessanti della regione.
Storia
Le origini: romano fu il primo insediamento (III secolo d.C.). La città che conosciamo oggi nacque però, solo nel XV secolo. Diventò immediatamente la sede di un importante mercato. Nel XVII secolo Dobrich era già una vera e propria città. L’abitato ospitava allora anche un grande “bazaar”. Alla fine del XVIII cominciò a modificarsi la composizione etnica della città grazie a un continuo afflusso di bulgari dalle zone circostanti. Per tale motivo solo nel 1843 sorse la prima chiesa della città. Dobrich, a causa della sua dislocazione, fu ripetutamente al centro delle guerre russo-turche che caratterizzarono l’Ottocento in Bulgaria. L’Indipendenza (1878): venne liberata dagli Ottomani il 27 gennaio1878. Una conquista che avvenne, cosa rarissima durante quel conflitto, senza provocare alcun danno alla struttura urbanistica della città. Gli abitanti nell’occasione mostrarono il loro appoggio alla causa nazionale partecipando direttamente alla guerra come volontari o come indispensabili guide e interpreti per l’esercito russo. L’apertura nel 1911, della linea ferroviaria Razdelna-Dobrich-Kardam estesa poi alla città romena di Medgidia, contribuì fortemente a determinare lo sviluppo economico della zona. Fu annessa dalla Romania nel 1913, dopo la seconda guerra balcanica. Ne subì l’occupazione fino al 1916. Nel 1919, in seguito al Trattato di pace di Neuilly, fu nuovamente inclusa nel territorio della Romania. Tornò alla madrepatria solo nel 1940 dopo gli accordi di Krayova imposti dalle forze dell’Asse: in virtù di questi, la Dobrudja meridionale tornò pacificamente all’interno dei confini bulgari. Il 25 settembre le truppe bulgare entrarono in città: quella data rimane tutt’oggi un giorno di festa per Dobrich. Oggi è uno dei più importanti centri agricoli del Paese, soprattutto per quanto riguarda la produzione del grano.