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Tutrakan (abitanti 12.000)

Situata su una collina dalla cui sommità si può ammirare un lungo tratto del Danubio, Tutrakan vive oggi di agricoltura e delle attività che si svolgono nel piccolo porto fluviale. Le uniche testimonianze del suo passato si trovano nel Quartiere dei pescatori. Qui sono conservate, infatti, numerose case costruite seguendo antiche tradizioni architettoniche locali. Due di queste ospitano il Museo di storia e quello etnografico. Quest’ultimo, dedicato interamente alla pesca sul Grande Fiume, contiene numerosi dipinti e molte immagini riguardanti questo tema. All’ interno sono esposte anche alcune vecchie imbarcazioni da pesca

Storia

Le origini: romano fu il primo insediamento: si trattava di un accampamento militare. Durante la guerra, nel 366, con i Goti l’Imperatore Valente fece qui costruire un ponte che univa le due sponde del Danubio. Alla fine del X secolo si stabilì nella zona una comunità di russi. Chiamarono il villaggio Tutarakan. Poche sono le notizie dei secoli successivi. Documenti segnalano che, dal XV secolo, furono costruiti nella zona molti mulini ad acqua e a vento. Nel XIX Tutrakan era solo un povero borgo di pescatori dotato di un piccolo porto. Proprio per questo, durante gli anni che precedettero la guerra di Liberazione, divenne uno dei luogo preferiti dai patrioti per entrare o uscire clandestinamente dalla Bulgaria ancora sotto il dominio ottomano. L’Indipendenza (1878): la cittadina venne liberata durante la guerra russo-turca del 1877- 78. L’inizio del XX secolo segnò per la città un periodo di grande sviluppo. Il porto divenne il più importante del Danubio per quanto riguardava la pesca. Nel 1913, dopo la sconfitta della Bulgaria nella seconda guerra balcanica, venne annessa alla Romania con il nome di Tutukai. Furono anni di crisi e decadenza. Parte della popolazione preferì abbandonarla. Nel 1940, dopo l’accordo di Krayova imposto dalle forze dell’Asse, il sud della Dobrudja, e la stessa Tutrakan, ritornarono sotto l’amministrazione bulgara.
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