Pleven (abitanti 122.000)
Situata al centro della Misia (l’antica Mesia), una regione prettamente agricola circondata da belle colline ricoperte da boschi, la città di Pleven costituisce uno dei principali centri economici, politici e culturali del nord della Bulgaria. Il centro città, moderno e vivace, si sviluppa attorno alle strade Danail Popov, Vassil Levski, Osvobozhdenie, Doiran, Vardar e piazza Vuzrazhdane. Questa zona “ospita”, tra eleganti edifici, negozi fornitissimi e locali prestigiosi, i luoghi più interessanti da visitare. Arrivando dalla stazione, alla fine di ul. Danail Popov, si incontra il giardino che circonda la Chiesa di S. Nikolai. Questa, costruita nel XIX sec., rappresenta un bel esempio dello stile architettonico del periodo della Rinascita bulgara. All’interno sono esposte alcune preziose collezioni di icone realizzate da Stanislav Dospevski e Zahari Zograf, entrambi artisti della scuola di Samokov. Proseguendo verso la piazza centrale, si può visitare, ospitato in una vecchia casa in legno del periodo ottomano, il Museo della Liberazione. Nella piazza principale si trova poi il Mausoleo costruito nel 1907 in memoria dei caduti russi e bulgari della guerra del 1877- 78. Dall’altra parte della piazza, la Galleria d’arte Svetlin Russev è dedicata al grande pittore bulgaro originario della città. Non lontano c’è Il Museo di storia, meta obbligata per una visita culturale. In 24 stanze espone oltre 5.000 reperti suddivisi nelle sezioni: archeologia, periodo della Rinascita Nazionale, etnografia, storia contemporanea e natura. La sezione archeologica ospita i reperti più interessanti del museo: si tratta di alcuni arnesi di selce di età primordiale trovati presso il villaggio di Musselievo. Da notare anche i vasi e gli oggetti religiosi, datati attorno al 5.000 a.C., trovati nel villaggio di Telish, oltre ad altri risalenti all’età del bronzo. Nelle tre stanze dedicate al periodo romano e bizantino si possono ammirare sculture, parti di mosaici, gioielli e dettagli architettonici di antiche costruzioni, rinvenuti vicino al villaggio di Ghighen e alla fortezza Storgozia. La sezione riguardante il Primo e il Secondo Regno Bulgaro, espone invece il tesoro di Nikopol, risalente al secolo XIV. Nella sezione etnografica sono molto interessanti alcune belle ricostruzioni di villaggi del XVI secolo. Due sono i parchi cittadini: Skobelev, posto sulla collina situata nella parte sud-ovest dell’abitato, e Kailaka, raggiungibile seguendo i viali S. Stefano o Vardar. Al centro del Parco Skobelev si trovano un piccolo Museo ed il “Panorama”, un monumento costruito per commemorare il centenario della guerra russo-turca. L’edificio è una sorta di enorme cilindro in cemento armato composto da tre anelli orizzontali (rappresentano i tre assalti che la città dovette subire prima di essere liberata definitivamente dagli ottomani) che poggiano simbolicamente su quattro grandi baionette. L’edificio custodisce al suo interno diversi dipinti dedicati alla storia patria oltre ad una grande affresco circolare (dimensioni 15 m in altezza e 110 in larghezza) dedicato alla battaglia di Pleven del 1877-78. Quest’ultimo riesce a creare nel visitatore, grazie alla particolare forma, l’illusione di assistere “veramente” alla presa di Pleven da parte dei russi, uno dei momenti decisivi dell’intero conflitto. Parco Kailaka rappresenta, invece, il luogo migliore della città dove cercare un po’ di relax, lontani dal traffico e dal caos del centro. Ospita, tra alberi secolari e aiuole fiorite, diversi locali all’aperto, alcuni ristoranti e la piscina comunale.
Storia
Le origini: tracio fu il primo insediamento di cui si ha notizia. A questo se ne accostò poi un altro fondato dagli slavi. I due abitati si unirono dando luogo successivamente ad un’unica città. Pleven, venne citata per la prima volta in un documento degli ungheresi che la occuparono nel 1266. Gli abitanti opposero una strenua resistenza agli ottomani. Per tale motivo, al momento della sconfitta, l’abitato venne raso al suolo. Molti abitanti rimasero uccisi, altri vennero espulsi o convertiti con la forza all’Islamismo. Nel 1596 il villaggio ottomano fu conquistato e distrutto dal capo-valacco Mihail Vityaz durante uno dei numerosi conflitti che coinvolsero le aree di confine dell’Impero di Istanbul.
Rinascita nazionale:
a) durante il secolo XVII la popolazione di etnia bulgara gestì lo sviluppo della città: si venne a creare, così, una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalismo bulgaro. In questi anni Pleven divenne anche un mercato di bestiame noto in tutta la penisola balcanica
b) la città si arricchì di nuovi palazzi e chiese; vennero istituite scuole e centri culturali
c) nel 1869, in città fu fondato uno dei primi circoli rivoluzionari del Paese. L’Indipendenza (1878): allo scoppio della guerra di Liberazione del 1877-78 molti cittadini si unirono alle truppe volontarie bulgare di Hristo Botev. La città fu poi liberata nel dicembre 1877, dopo un un lungo assedio durante il quale si verificarono gli scontri più lunghi e sanguinosi dell’intera guerra russoturca. Quelli successivi furono, invece, anni di sviluppo: la costruzione delle linee ferroviarie Sofia-Varna e Pleven-Somovit-Chernoviza contribuì felicemente a tale positiva evoluzione. Oggi Pleven è la settima città bulgara come numero di abitanti.
Rinascita nazionale:
a) durante il secolo XVII la popolazione di etnia bulgara gestì lo sviluppo della città: si venne a creare, così, una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalismo bulgaro. In questi anni Pleven divenne anche un mercato di bestiame noto in tutta la penisola balcanica
b) la città si arricchì di nuovi palazzi e chiese; vennero istituite scuole e centri culturali
c) nel 1869, in città fu fondato uno dei primi circoli rivoluzionari del Paese. L’Indipendenza (1878): allo scoppio della guerra di Liberazione del 1877-78 molti cittadini si unirono alle truppe volontarie bulgare di Hristo Botev. La città fu poi liberata nel dicembre 1877, dopo un un lungo assedio durante il quale si verificarono gli scontri più lunghi e sanguinosi dell’intera guerra russoturca. Quelli successivi furono, invece, anni di sviluppo: la costruzione delle linee ferroviarie Sofia-Varna e Pleven-Somovit-Chernoviza contribuì felicemente a tale positiva evoluzione. Oggi Pleven è la settima città bulgara come numero di abitanti.
Dintorni
- il mausoleo di Griviza: a 6 km da Pleven, si trova un mausoleo costruito, nel 1892, in memoria dei caduti rumeni della guerra di Liberazione bulgara. Interamente finanziato dalla Romania, contiene affreschi ed icone di artisti provenienti dal vicino paese balcanico. Presso il villaggio è stata aperta una sezione del museo di Pleven dedicata esclusivamente a quei soldati rumeni;
- la città romana di Ulpia Eskus: a 5 km dal delta di Iskar.