Pliska (abitanti 1.200)
Prendendo la strada che da Shumen, in direzione nord, passa per il villaggio di Zarev Brod, si arriva dopo 20 km a Pliska, uno dei tanti paesini della campagna bulgara. Glorioso fu, invece, il suo passato: fu, agli albori, la capitale del Primo Impero Bulgaro. L’antica città presentava tre zone concentriche: le due centrali erano occupate dalla fortezza, dalle chiese e dai palazzi principali; la parte esterna era destinata alle abitazioni della gente comune. Ciò che oggi rimane riguarda solo gli edifici e le mura fortificate delle due zone centrali. Della città “interna” si possono vedere le fondamenta del Grande Palazzo, o Palazzo del Trono, e della Chiesa Palatina fatta costruire dallo Zar Boris. In questo ultimo edificio, a metà del IX sec., il Cristianesimo venne formalmente proclamato religione di Stato dell’ Impero Bulgaro. Notevoli sono anche i resti di un tempio pagano e del Piccolo Palazzo fatto costruire da Khan Krum. Da vedere, infine, il plastico custodito nel piccolo Museo locale: ricostruisce la struttura urbanistica della antica Capitale.
Storia
Le origini: la città fu fondata da Khan Asparouh nel 681 d.C. e divenne la capitale del Primo Impero Bulgaro. Rimase tale fino al 893 quando l’Imperatore Simeone I il Grande spostò il centro amministrativo del Paese nella vicina Preslav. Era una specie di città-fortezza: le mura e i palazzi della città erano disposti sulla traccia segnata da tre fortificazioni concentriche. Dopo questa età gloriosa Pliska si ridusse rapidamente a un piccolo e marginale insediamento. L’Indipendenza (1878): il villaggio venne liberato durante la guerra russo-turca del 1877-78. Durante la dominazione turca il suo nome cambiò in Adoba, una denominazione che rimase inalterata fino al 1925. Fu chiamata poi Plisker e, dal 1947, Pliska.
Dintorni
- il Monastero di Pliska. Oggi del monastero restano solo alcune sezioni della pavimentazione e dei muri perimetrali, oltre a diversi archi e colonne in pietra bianca; il villaggio di Zarev Brod: ospita l’unico convento cattolico del Paese. Venne costruito da coloni tedeschi nel 1914. Le prime monache benedettine che lo occuparono vennero dalla Germania. La piccola comunità ricevette, il 31 luglio 1925, la visita del Nunzio apostolico in Bulgaria, Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Giovanni XXIII. Una targa ricorda ancora l’evento. Ancor’oggi solo una piccola minoranza delle suore presenti nel complesso monastico è di nazionalità bulgara;
- il Museo del Cavallo: nelle vicinanze di Zarev Brod si trova Kabiuk, una grande fattoria dedicata all’allevamento dei cavalli di razza e dei poney. Venne fondata nel 1851 da Mishad Pasha. I trecento cavalli che oggi ospita vengono accuditi da trecento persone, un allevatore per ogni animale. Nella fattoria si può visitare il Museo del cavallo, l’unico dedicato al tema, in Bulgaria.