Ciprovzi (abitanti 3.000)
Come altre località della Bulgaria anche Ciprovzi ha pagato con il sangue le rivolte popolari contro i dominatori ottomani. Per questo motivo venne più volte distrutta dai turchi. Oggi delle vecchie case, dei laboratori di artigiani e commercianti, delle antiche chiese che facevano del paese un importante centro religioso rimane, date le premesse, ovviamente ben poco. La presenza dei resti di una grande basilica cristiana ed il fatto che, durante il Medioevo, importanti prelati provenissero da questa località, confermano tuttavia il ruolo rilevante che Ciprovzi doveva svolgere nella Bulgaria religiosa di allora. Visitando il piccolo paese si incontrano, nella parte alta, alcuni edifici del periodo della Rinascita Nazionale, oltre alla Chiesa della Risurrezione costruita anch’essa nel 1800. All’interno di questa è ospitata una bella iconostasi interamente decorata. In una area adiacente si trovano i resti dell’antica Basilica cristiana di S. Maria: costruita nel XIV secolo, venne distrutta dai turchi nel 1688. Un vecchio edificio, che durante il secolo XIX era adibito a scuola, ora ospita il piccolo Museo di storia. Nonostante Ciprovzi poco custodisca oggi del suo ricco passato, merita comunque una sosta durante il viaggio, anche solo per godere dei magnifici scenari alpini che offre al visitatore. Si possono anche fare acquisti interessanti: come nei secoli scorsi, ancora oggi l’economia locale si basa sulla produzione dei tappeti.
Storia
Le origini: tracio è il primo insediamento. Si sono trovate però testimonianze di una precedente, quasi primordiale, attività mineraria. Con l’arrivo dei romani (I sec. d.C.) il villaggio divenne uno dei centri più importanti dei Balcani per quanto riguarda l’estrazione dei metalli, tra questi anche l’oro. Non è un caso se il nome della cittadina deriva dal vocabolo latino “cyprum”, che significa, rame. Anche gli slavi, giunti nel VI secolo, proseguirono tale attività imparando i segreti dell’estrazione mineraria dagli abitanti della zona. Il villaggio ebbe un buono sviluppo durante i primi tre secoli del dominio ottomano grazie al successo delle artistiche opere dei suoi fabbri. Divenne uno dei più maggiori centri del settore nei Balcani.
Rinascita Nazionale:
a) i commerci con l’Europa e le altre zone dell’Impero fecero nascere, in quegli anni, una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalista;
b) cominciarono a sorgere allora i primi fermenti della futura Rinascita Nazionale bulgara. Già nel 1688 scoppiò una rivolta anti-ottomana che venne sanguinosamente repressa. Anche l’ultimo tentativo di difesa presso il Monastero di Ciprovzi risultò vana: più della metà della popolazione venne uccisa. I sopravvissuti furono poi mandati in esilio. La cittadina non riuscì più a raggiungere l’agiatezza del periodo precedente. I suoi abitanti parteciparono, successivamente ad altri sfortunati tentativi insurrezionali. L’Indipendenza (1878): La località venne liberata solo al termine della Guerra russo turca del 1877-78. Nel XIX secolo si sviluppò un forte attività artigianale volta alla produzione di tappeti.
Rinascita Nazionale:
a) i commerci con l’Europa e le altre zone dell’Impero fecero nascere, in quegli anni, una nuova classe di artigiani e di mercanti sensibili ai messaggi del nazionalista;
b) cominciarono a sorgere allora i primi fermenti della futura Rinascita Nazionale bulgara. Già nel 1688 scoppiò una rivolta anti-ottomana che venne sanguinosamente repressa. Anche l’ultimo tentativo di difesa presso il Monastero di Ciprovzi risultò vana: più della metà della popolazione venne uccisa. I sopravvissuti furono poi mandati in esilio. La cittadina non riuscì più a raggiungere l’agiatezza del periodo precedente. I suoi abitanti parteciparono, successivamente ad altri sfortunati tentativi insurrezionali. L’Indipendenza (1878): La località venne liberata solo al termine della Guerra russo turca del 1877-78. Nel XIX secolo si sviluppò un forte attività artigianale volta alla produzione di tappeti.
Dintorni
- il Monastero di Ciprovzi: a 7 km dalla città, sulla strada che porta a Montana. E’ uno dei più antichi della Bulgaria: risale, infatti, al X secolo. Durante il periodo della dominazione turca l’edificio è stato distrutto e ricostruito diverse volte. L’ultimo restauro risale a 4 anni fa. Presso il monastero si trova la Chiesa di S. Rilski. Fu costruita nella prima metà del XIX secolo. All’interno ospita una bella iconostasi in legno intarsiato, oltre a diverse, preziose, icone. Alcune parti della chiesa sono state realizzate solo dopo la liberazione della Bulgaria dai turchi. In tutta la Bulgaria questo monastero è famoso soprattutto per il suo sacerdote (pope), da molti ritenuto in possesso di virtù taumaturgiche
- le escursioni nella parte ovest della Stara Planina: Ciprovzi costituisce il punto di partenza ideale per raggiungere la vetta del monte Midzhur (2.168 m), il più alto della Ciprovska Planina, una catena montuosa che fa parte dei Balcani. Interessante è anche il percorso ecologico sul monte Kopren: l’itinerario parte dal paesino di Kopilouzi. Dura circa 1 ora e mezza. Nella zona si possono visitare anche alcune grotte ed una cascata;
- il Monastero di Lopushanski: situato in una valle a circa 10 km da Ciprovzi, vicino al villaggio di Gheorghi Damyanovo, questo monastero è famoso soprattutto per le due icone dipinte dai maestri della scuola d’arte di Samokov. La zona circostante è molto tranquilla ed è interamente coperta da pini. Il monastero offre anche la possibilità di soggiornare in camerette spartane, ma pulite ed economiche. Nel paese vicino si trova un piccolo ristorante che propone tipici piatti regionali
- la fortezza di Kaleto: a sud est di Ciprovzi, si trovano i resti di questa antica fortezza romana.