Berkoviza (abitanti 14.000)
Partendo da Sofia, percorsi 80 km della strada statale n. 81, si raggiunge Berkoviza. La cittadina riposa in una zona suggestiva ai piedi della catena montuosa della Stara Planina. In quest’area domina incontrastata la coltivazione delle piante da frutto, principale risorsa dell’economia locale. Le uniche attrazioni turistiche della cittadina sono rappresentate dalla Chiesa di S. Bogorodista, in ul. Cerkova, e dalla casa museo del poeta Ivan Vazov. La chiesa, costruita nel 1843, espone alcune preziose icone dei fratelli Dimitar e Zahari Zograf, noti maestri della scuola di Samokov, oltre a una bella iconostasi in legno intarsiato. Lungo ul. Ivan Vazov si trova, invece, la casa museo nella quale il poeta del periodo della Rinascita Nazionale visse, per un breve periodo, alla metà dell’ottocento. Interessanti sono gli arredi dell’epoca che arricchiscono gli interni. In un angolo di ul. Porechnik il locale Museo etnografico espone lavori artigianali e le tipiche ceramiche colorate in giallo e verde prodotte dai laboratori locali.
Storia
Le origini: incerta è l’origine dei primi insediamenti. Certamente la zona era abitata già nel IV secolo d.C. Durante il Primo Impero Bulgaro divenne una postazione incaricata della difesa dei confini meridionali. Si hanno notizie scritte del villaggio solo a partire dal XV secolo, durante la dominazione ottomana. Gli abitanti, per la maggior parte bulgari, insorsero numerose volte contro i dominatori del tempo: nel 1403, poi nel 1688 e ancora nel 1837. L’Indipendenza (1878): la cittadina fu liberata durante la guerra russo turca del 1877-78. La Liberazione segnò un momento di declino per Berkoviza: oltre a fattori politici, la lontananza dalla linea ferroviaria che univa la regione con Istanbul, rese di fatto quasi irraggiungibile il tradizionale mercato di sbocco dei suoi prodotti artigianali.
Dintorni
- il Monastero di Klisura: si raggiunge questo antico monastero risalente al tredicesimo secolo, percorrendo per circa 10 km la strada che conduce alla stazione termale di Varshez. Il complesso oggi esistente è il risultato dei continui rifacimenti succedutisi nel periodo della dominazione turca. Fu testimone di drammatici eventi durante la celebrazione della festa dei SS. Cirillo e Metodio nel 1862. In quell’occasione i turchi compirono qui un vero massacro: i monaci vennero uccisi insieme a 120 abitanti del villaggio. Il monastero risulta inserito in una zona rurale, tra montagne interamente ricoperte di boschi di conifere. I principali motivi di interesse sono offerti, all’interno dell’edificio, dalla bella iconostasi, realizzata da artisti della scuola di Samokov, e da alcune preziose icone. Presso il monastero è possibile anche pernottare);
- le escursioni nella Stara Planina: partono dal monastero alcuni sentieri che conducono in circa 3 ore sul monte Kukli; il Passo Petrohan: seguendo la bella strada n. 81, prima di arrivare a Berkoviza, si deve superare il passo Petrohan (1.446 m). Da qui partono diversi sentieri che conducono a quota 2.000 m del monte Kom, ai rifugi Proboinitsa e Komartendo e ad altri luoghi interessanti per gli amanti della montagna. Nelle giornate di sole dalle cime si può vedere la vicina Serbia;
- il villaggio di Gintsi: lungo la strada principale che conduce al Passo Petrohan si incontra questo piccolo paese famoso per lo yogurt prodotto con il latte di pecora