Monastero di Cerepìsh
Il Monastero di Cerepìsh sorge non lontano dal fiume Iskar, nei pressi di un passo che consente l’attraversamento della catena balcanica. Non si conosce la data in cui venne iniziata la costruzione dell’edificio: documenti custoditi presso il Museo Archeologico e Storico della Chiesa di Santa Sofia, nella Capitale, fanno pensare alla fine del XVI secolo. Il monastero possiede una delle più complete biblioteche antiche del Paese: per lungo tempo, infatti, offrì rifugio e ospitalità a molti letterati, traduttori e calligrafi. Questi artisti, per sdebitarsi, lasciarono poi diverse delle loro opere al monastero. Tra queste la più note sono il Vangelo di Cerepìsh del 1512-prezioso volume dalla copertina dorata, arricchito dagli splendidi dipinti raffiguranti scene evangeliche d; il Vangelo del Monaco Danail e il Libro di Giacobbe (sec. XVII); la collezione dei sermoni e dei precetti compilati nel 1762 da Todor di Vriesta. All’interno della chiesa del monastero fanno bella mostra di se l’iconostasi e lo scranno del Vescovo, splendidi esempi della perizia degli artigiani del legno della Scuola d’arte di Tryavna.