Kazanlak (abitanti 54.000)
Kazanlak è la principale città della Valle delle Rose. Il centro urbano non offre molto al visitatore curioso, strutturato come è attorno a piazza Sevastopolis. Nelle sue vicinanze si trovano, però, la Chiesa dell’Assunzione ed il Museo di Iskra. La chiesa presenta all’interno una bella iconostasi realizzata dai maestri della scuola d’arte di Debur. Il museo, fondato all’inizio del 1900, riunisce numerosi reperti archeologici provenienti dalle varie tombe trace scoperte nella zona. Oltrepassato l’ingresso del museo, proseguendo a piedi, si giunge in pochi minuti alla Starata Reka, il fiume che attraversa la località. Qui inizia la “città vecchia” che ospita il gioiello di Kazanlak: la Tomba dei Principi Traci. La si può raggiungere salendo una scalinata che parte dall’unica piazza del quartiere, un luogo, questo, pieno di bancarelle che vendono souvenir. La tomba è stata scoperta, per caso, nel 1944 ad opera di un gruppo di soldati che stava scavando dei rifugi antiaerei. Datata tra il III e il IV secolo a.c., è un sito archeologico di importanza mondiale. Per questo è stato posto sotto l’egida dell’UNESCO. In realtà, al fine di salvaguardare gli affreschi interni, il normale turista può visitarne solo la copia ricostruita nelle immediate adiacenze. Per entrare nella tomba originale occorrono, infatti, delle particolari autorizzazioni. La visita inizia attraversando uno stretto corridoio decorato su entrambe le pareti con scene di combattimento: si possono vedere guerrieri a cavallo armati e vestiti secondo gli usi del tempo. Alla fine del corridoio si giunge alla camera funeraria: a forma di campana, è affrescata con scene che ritraggono servitori intenti ad onorare il loro signore seduto dietro un tavolo imbandito a festa. Di fianco a lui, la moglie, con lo sguardo abbassato, gli tiene la mano in un tenero addio. La visita di Kazanlak non può trascurare il Museo delle rose. All’interno sono esposti diversi strumenti utilizzati nella lavorazione dei petali di rosa. Ciò aiuta a comprendere le diverse fasi di produzione del prezioso olio di rose. La Valle delle Rose si anima di turisti durante i giorni della Festa delle Rose e del Festival internazionale folcloristico che si tengono i primi di giugno. In quelle giornate la piazza principale di Kazanlak ospita numerosi eventi: sfilate di carri colorati seguiti da persone che indossano i costumi tradizionali, manifestazioni dedicate alle danze e alla musica popolare, proposte gastronomiche presentate nei locali del paese, ecc... Nelle prime ore del mattino vengono poi organizzate visite ai campi di rose per assistere alla raccolta dei petali.
Storia
Le origini: i primi insediamenti risalgono al periodo neolitico; la città vera e propria fu fondata, successivamente, dai Traci. Tra il V e il IV secolo a.C, Sevtopolis (dal nome del Re Sevt III) divenne la capitale dello Stato tracio di Ordissi. Le splendide tombe scoperte nell’area appartengono proprio a questo periodo. L’attuale Kazanlak fu fondata all’inizio del XV secolo. Dal XIX secolo la cittadina divenne famosa nel mondo per la produzione dell’olio di rosa. Contemporaneamente una vivace attività artigianale consentì un rapido sviluppo economico di tutta la zona. L’Indipendenza (1878): dopo la Liberazione del 1878, la città subì una grave crisi economica generata dalla perdita del mercato turco. La successiva ripresa economica è stata determinata dall’incremento e dalla modernizzazione delle tradizionali attività legate alla coltivazione intensiva della rosa.
Dintorni
- Nell’area attorno alla città si trovano diversi ed importanti siti archeologici dell’epoca tracia. Questa area è chiamata oggi la Valle degli Zar traci. L’antica civiltà tracia non lasciò documenti scritti. Ogni tomba ritrovata (finora sono 19.000 in tutta la Bulgaria) rappresenta, quindi, una finestra aperta su una delle culture più antiche d’Europa.
- la tomba tracia di Maglij: si tratta di una tomba tracia risalente al III secolo, situata nelle vicinanze del villaggio di Maglij, lungo la strada E871 per Sliven. Al suo interno si trovano i resti di un dipinto che ritrae un’anfora e un cocchio di cavalli; la zona di Shipka: Nei pressi del paese di Shipka, lungo la strada E85 che conduce a Veliko Tarnovo, verso sud, si estende una ampia zona dove, alcuni anni fa, sono state ritrovate diverse, importanti, tombe trace. Nei pressi di Shipka, nell’estate del 2004, sono state fatte nuove, importanti, scoperte archeologiche: - tumulo di Svetiza (santa donna): qui è stata ritrovata una maschera in oro massiccio del peso di 690 grammi. Si crede che ritragga Re Teres che regnò sui Traci verso la metà del V secolo a.C. E’ un pezzo unico al mondo: le altre maschere auree risalenti all’antichità classica, come quella notissima di Agamennone, Re dei Miceni, sono solo laminate all’esterno con il prezioso metallo
- Tumulo di Goliama Kosmatka: qui è stata ritrovata la bellissima testa di bronzo del re dei Traci Sevt (o Seute) III, che regnò durante il IV secolo a.C. Il manufatto pesa oltre 10 chili; gli occhi sono fatti di pietre preziose. Si pensa che sia opera dello scultore greco Lisippo, l’artista prediletto da Alessandro Magno. Il sepolcro, costruito tra il V e il IV secolo a.C., era ospitato all’interno di una imponente costruzione inizialmente adibita a tempio, trasformata, poi, in mausoleo commemorativo del monarca. La visita inizia percorrendo un lungo corridoio che conduce a tre ampi vani. Qui furono rinvenuti circa 70 oggetti in oro, argento, bronzo e ceramica. Secondo gli esperti si tratta del più grande sepolcro tracio rinvenuto in Bulgaria;
- Ostrusha: datata attorno al V secolo a.C., si presentava simile ad un piccolo tempio greco. Sembra che durante la guerra di liberazione fosse usata dalle truppe russe come quartiere generale sotterraneo. Fu riscoperta nel 1993. Oggi restano le fondamenta perimetrali, alcuni blocchi di pietra ed una piccola costruzione costituita dai quattro muri esterni, una porta d’accesso ed il tetto a due falde. Dell’antico soffitto interamente decorato, si intravede solo un dipinto che ritrae il viso di una fanciulla dai capelli rossi;
- Shushmanets: si tratta di una tomba unica nel suo genere: è caratterizzata, infatti, da una colonna centrale che sostiene la volta della camera funeraria. Nella parte alta della colonna un grosso disco in pietra simboleggia il sole. Sia il pavimento che le pareti erano rivestite di calce. Al suo interno vennero rinvenuti i resti di alcuni animali sacrificati agli Dei: quattro cavalli e due cani; -
- Helvezia: chiamata così in onore della Svizzera che ha finanziato le operazioni di scavo e di assestamento. L’accesso alla camera funeraria avviene attraverso una piccola porta, fatta di due belle ante in pietra collocata al centro di un arco in pietra. Un’usanza delle popolazioni trace era quella di sacrificare animali e spalmare le pareti delle tombe con il loro sangue. Ancora oggi si intravedono i segni di questo antico rito;
- Arsenalka: questa tomba fu scoperta nel 1995 in una zona compresa tra Shipka e Sheynovo. La facciata principale, esposta verso sud est, è fatta di blocchi di pietra molto regolari; al centro si apre la piccola porta d’accesso. All’interno si trova una prima camera rettangolare separata da una porta interna dalla camera funeraria. Questa, di forma circolare, ospita un letto rituale in pietra. Il tetto è a cupola. Le pareti non sono decorate. Anche in questa tomba sono stati trovati i resti di riti sacrificali;
- Griffin: la tomba, risalente al V secolo a.C., presenta una struttura simile alla tomba di Arsenalka. L’accesso è, però, assai più raffinato: la porta è, infatti, inserita in una preziosa cornice in pietra lavorata. Nella camera funeraria si trova il letto rituale in pietra;
- Sarafova: la tomba fu scoperta nel 1995 vicino al villaggio di Krun. Costruita con blocchi in pietra e mattoni cotti, presenta un corridoio e due camere con le volte a semicerchio. All’interno si possono ammirare decorazioni di colore bianco, giallo, nero e rosso.
- la Chiesa di Shipka: appena usciti da Kazanlak, verso nord, si comincia ad intravedere, in mezzo al verde dei primi rilievi della Stara Planina, la sagoma dorata della Chiesa Commemorativa della Natività (orario tutti i giorni dalle 9 alle 17,30). Per raggiungerla è necessario attraversare interamente il centro urbano del piccolo paese e salire lungo il rilievo retrostante. L’ultimo tratto deve essere percorso a piedi, dopo aver lasciato l’auto in un ampio parcheggio circondato da numerose bancarelle. Costruita alla memoria dei caduti russi e bulgari della guerra di Liberazione, la chiesa si presenta nello stile delle chiese di Mosca del secolo diciassettesimo. Per entrare si attraversano 3 archi sopra i quali si erge un enorme campanile ricco di decori. Ai lati si trovano le classiche cupole completamente dorate; il passo di Shipka: tra Kazanlak e Gabrovo, lungo la strada E85, si raggiunge un parcheggio segnalato, da cui parte la scalinata che, con i suoi 900 gradini, porta ad uno dei più famosi simboli della lotta di liberazione bulgara. Costruito nel 1890 sulla sommità del monte Stoletov, luogo in cui, il 23 agosto del 1877, avvenne una sanguinosa battaglia tra russi e turchi, il Monumento alla Libertà si presenta come una enorme torre di pietra. La porta d’accesso è protetta da un leone in bronzo. Al suo interno si trovano un sarcofago e immagini e documenti relativi alla battaglia. Nell’area circostante si possono vedere alcuni cannoni e reperti dell’epoca;
- il villaggio di Enina: presso il villaggio di Enina, a 4 km a nord di Kazanlak, si trova la chiesa di S. Paraskeva considerata la più antica di tutta la regione. Risale, infatti, al 1237;
- la località di Ovoshtnik: situata a pochi chilometri da Kalanlak, verso est, costituisce una buona base da dove partire per le escursioni nella Stara Planina;
- il Museo storico di Radnevo: espone collezioni di reperti preistorici, di monete