Balcik (abitanti 14.000)
Balcik è una località del Mar Nero che vive di pesca e dell’attività portuale. Importanti sono anche le entrate assicurate dall’afflusso estivo dei turisti. Sicuramente da vedere è il piccolo centro-storico: le vecchie strade in ciottoli, abbinate alle case dalle austere facciate in pietra grezza, fanno rivivere a chi visita la cittadina, l’atmosfera antica, quasi immutata, dei vecchi villaggi dei pescatori. La storia recente di Balcik è fortemente legata al nome della Regina Maria di Romania. Questa, infatti, durante il periodo in cui Balcik fu inclusa nel vicino Paese balcanico, contribuì a modificarne l’aspetto e la struttura urbanistica. Diversi sono, quindi, i luoghi d’interesse legati alla presenza della Sovrana rumena. Il più importante è rappresentato dalla residenza estiva fatta costruire nel 1931. Difficile definirne lo stile: è, infatti, un curioso insieme di elementi architettonici orientali (c’è persino un minareto), bulgari del periodo della Rinascita e neo-gotici. Di seguito si incontrano il giardino botanico e la piccola cappella mariana che la Regina aveva fatto portare dall’isola di Creta. Questa chiesetta ha custodito il cuore della Regina sino alla riannessione di Balcik alla Bulgaria. Nel giardino botanico, scendendo lungo le sei terrazze (sei come i figli della regina) fino al mare, si incontrano oltre 3.000 diverse specie di piante ed una ricca collezione fatta di oltre 250 cactus. E’ considerata una delle più grandi d’Europa. Per completare la visita della cittadina non restano che il Museo etnografico, ospitato in una casa dalla tipica architettura bulgara dell’800, la Galleria d’arte, dove si trova la statua di Dionisio ed il Museo di storia, ricco di belle collezioni di antiche ceramiche e monete.
Storia
Le origini: greco fu il primo insediamento (V secolo a.C.). Successivamente prese il nome di Dionisopolis in onore di Dioniso, il Dio del vino e della festa. La città cominciò anche a battere moneta con impressa l’immagine della divinità greca. Fino all’arrivo dei romani era seconda per importanza solo a Odessos (Varna). Ai tempi dell’Impero Romano subì diverse razzie. Ciò ne provocò il rapido declino. Venne, poi, inclusa nel territorio della Bulgaria medioevale e quindi nei domini del boiardo Balik, il personaggio da cui deriva il nome che ancora porta: Balcik. Solo dopo la guerra di Crimea (1853- 1856) la città ebbe un rapido sviluppo e divenne un importante centro dedito ai commerci. L’Indipendenza (1878): venne liberata dagli Ottomani durante la guerra russo-turca del 1877-78. Fu annessa alla Romania, nel 1913, dopo la seconda guerra balcanica. Nel 1919, dopo la Prima Guerra Mondiale, in seguito al Trattato di pace di Neuilly, fu nuovamente inclusa nel territorio della Romania. Negli anni successivi la Regina Maria di Romania, colpita dalle bellezze naturali della zona, costruì qui un palazzo e un orto botanico, oltre a un complesso turistico dedicato all’aristocrazia rumena. Balcik tornò alla madrepatria solo nel 1940 dopo gli accordi di Krayova imposti dalle forze dell’Asse: in virtù di questi tutta la Dobrudja meridionale rientrò pacificamente all’interno dei confini bulgari.
Dintorni
- Il villaggio di Obrochishte: a circa 15 km da Balcik, sulla strada per Varna. Vicino al villaggio si trovano i resti di una antica fortezza risalente al periodo della dominazione turca;
- Tuzlata: si incontra percorrendo per circa 5 km la strada che costeggia il mare. Si tratta di un complesso turistico costituito da ville e campeggi. Nelle vicinanze vi trovano diverse sorgenti di acqua termale.