Batak (abitanti 4.500)
Questa piccola città di collina, situata lungo le rive del fiume Stara Reka, è famosa in Bulgaria per l’eccidio avvenuto nel 1876 ad opera dei turchi. Ancora oggi il centro urbano presenta chiare testimonianze degli eventi accaduti in quel periodo e delle sofferenze inferte allora alla popolazione. Nella piazza principale, intitolata alla Liberazione, oltre ai diversi monumenti commemorativi, si trova il Museo storico che rappresenta la principale attrazione culturale della città. In una moderna costruzione di cemento, sono esposti numerosi reperti, documenti ed immagini della storia cittadina, con particolare riferimento all’Insurrezione popolare dell’aprile 1876. Sempre nella piazza centrale, ma dal lato opposto del museo, si trova la Chiesa della Vergine Maria.
Storia
Le origini: la presenza dell’uomo nella zona ha origini antiche; di difficile attribuzione l’origine dei primi insediamenti.
Durante il periodo della dominazione ottomana affluirono al villaggio molte persone in fuga davanti alle conversioni forzate imposte militarmente dai turchi. Negli anni successivi la cittadina fu soggetta a frequenti assalti da parte dei Kardjalii, le feroci milizie irregolari turche che scorazzavano allora nella regione balcanica. Ciò costrinse varie volte gli abitanti prima a fuggire, poi a ricostruire la città al loro ritorno. Nel XIX secolo Batak era un fiorente centro mercantile. Rinascita Nazionale: in Bulgaria il suo nome è noto per i tragici eventi legati all’Insurrezione dell’aprile 1876. Come in tutto il Paese, dopo gli entusiasmi iniziali, la rivolta fu rapidamente stroncata dall’esercito ottomano. A Batak, però, si verificarono episodi di una brutalità senza paragoni: 5.000 persone persero la vita, circa la metà della popolazione. 2.000 morirono sepolti all’interno della chiesa di S. Nedelya dove si erano asseragliati in un ultimo disperato tentativo di resistenza. La chiesa fu bruciata e abbattuta con gli insorti dentro. Lo sdegno per il massacro coinvolse intellettuali come Victor Hugo e Tolstoi, e politici come l`inglese Gladstone. Batak divenne, allora, la città-simbolo dell`intero movimento risorgimentale bulgaro. L’Indipendenza (1878): i resti della città martire furono liberati dall’esercito russo il 20 gennaio 1878.
Durante il periodo della dominazione ottomana affluirono al villaggio molte persone in fuga davanti alle conversioni forzate imposte militarmente dai turchi. Negli anni successivi la cittadina fu soggetta a frequenti assalti da parte dei Kardjalii, le feroci milizie irregolari turche che scorazzavano allora nella regione balcanica. Ciò costrinse varie volte gli abitanti prima a fuggire, poi a ricostruire la città al loro ritorno. Nel XIX secolo Batak era un fiorente centro mercantile. Rinascita Nazionale: in Bulgaria il suo nome è noto per i tragici eventi legati all’Insurrezione dell’aprile 1876. Come in tutto il Paese, dopo gli entusiasmi iniziali, la rivolta fu rapidamente stroncata dall’esercito ottomano. A Batak, però, si verificarono episodi di una brutalità senza paragoni: 5.000 persone persero la vita, circa la metà della popolazione. 2.000 morirono sepolti all’interno della chiesa di S. Nedelya dove si erano asseragliati in un ultimo disperato tentativo di resistenza. La chiesa fu bruciata e abbattuta con gli insorti dentro. Lo sdegno per il massacro coinvolse intellettuali come Victor Hugo e Tolstoi, e politici come l`inglese Gladstone. Batak divenne, allora, la città-simbolo dell`intero movimento risorgimentale bulgaro. L’Indipendenza (1878): i resti della città martire furono liberati dall’esercito russo il 20 gennaio 1878.
Dintorni
- Shiroka Polyana Dam: lungo la strada che porta a Dospat si trovano alcune belle località turistiche perfette per la pesca e le escursioni in montagna. A proposito di queste, vale sottolineare che da qui partono i sentieri per il rifugio Teheran. Da qui si può raggiungere successivamente la vetta del monte Batashki Snejnik, quella del monte Malka Sytkya, oltre a molte altre splendide località dei Rodopi occidentali. La durata dei percorsi è, in media, di 3-4 ore
- la grotta di Snejanka: posta a 5 km dal villaggio di Peshtera, è considerata una delle più belle grotte della Bulgaria. Non molto visitata, è ricchissima di stalattiti e stalagmiti. Al suo interno è da notare la cosidetta “stanza magica”: qui si può vedere una specie di straordinaria immagine femminile creata, nei secoli, dall’acqua che percola dall’alto della grotta
- la strada panoramica: Batak-DospanBorino.